Guido Cicero, classe 1952 noto pittore di Modica, altresì musicista e fotografo professionista. La sua arte pertanto indaga esperienze interiori ed esteriori con una valenza polisensoriale. Suoi lavori fotografici sono stati pubblicati dal periodico “La Provincia di Ragusa”, “Le dodici terre” e da riviste specializzate. Hanno scritto di lui La Sicilia, “Libreriamo” di Milano, l’Avvenire, “il Castello” di Milano, pubblicando servizi fotografici esclusivi del circo "Moira Orfei", "Alvaro Bizzarro", "Medrano", "Darix, F.lli Togni"
Guido Cicero persegue una ricerca originalissima attraverso il rifugiarsi in soggetti nobili, come grattacieli e cattedrali, dove la densità cromatica fa e disfa strutture narrative che generano l’incanto della poesia impressionista nell’orizzonte contemporaneo ed aprono la strada verso la sua componente astrattista che anela al disfacimento della materia in una saturazione divina di segni spiraliformi e geometrici. Negli astratti l’artista rivela la sua grande liason con la musica, interagendo con la stessa, laddove suoni, battute, strumenti e ritmi, si vivificano, divenendo figure essenziali del dipinto. La segnica di grande perizia tecnica viene investita dal magma del colorismo: spatola, spruzzi, gocciolature, che rinviano il dripping americano, quasi per evocare una terza dimensione figurale, degna di accedere alla rivelazione misteriosa.
Se il colore è sin dalla preistoria espressione di emozione e di celebrazione, il rosso, è nella pittura di Guido Cicero, il filo conduttore di una ricerca espressiva dell’infinito, del “plus ultra” che si apre verso una dimensione da esplorare. (…) La forte presenza del rosso nell’arte di Guido Cicero, unita al misticismo della sua simbologia figurativa, sono peculiarità della dell’arte e della cultura spagnola, che l’artista ha legato in una fusione originalissima tra colore e soggettività. Appare nelle sue Opere l’idea del sacrificio di tipo iniziatico, sia nella visione del ballo come il Flamenco che è impegno, ma anche passione, sia nella corrida che è un momento di prova quasi mitologica, se si pensa all’idea del Minotauro e a quella del labirinto. La pittura tauromachica di Guido Cicero come nei quadri di Francisco Goya, illustra la corrida con la sua folla, un rito magico, di straordinaria forza espressiva, racchiuso e rivelato sapientemente nello spazio di una cornice. Cicero abile colorista, ricrea un pathos in cui la lotta spirituale contro il male danza sulla tela, accesa da nuances sensoriali e vitalistiche che indagano il profilo oscuro di antichi retaggi e presagi umani e sacrali. (…)
Per uscire dalle vie intricate dei labirinti del destino e della mente e non perdersi, il rosso di Guido Cicero continua a manifestare sulle sue tele, la vittoria della parte istintiva e dionisiaca su quella razionale per far emergere il vero potenziale umano. Ancora il rosso fu il colore della rivoluzione, la stessa che avviene nel cromatismo enigmatico e simbolico di un’arte che celebra i successi, il sacro, la storia, permettendo di leggerne le arcane oscurità attraverso un colore timbro, segnaletico. Le figure umane austere, quasi stilizzate ma di tendenza idealizzata, assumono uno slancio iconografico leggendario e vitale a tratti romantico, che si lega a declinazioni del movimento espressionista.
Dott.ssa Melinda Miceli critico d’arte
Alcune Mostre di Guido Cicero
1980 Palazzo della Provincia Ragusa 6° Rassegna Provinciale delle “Arti Figurative”
1982 La galleria ”Le Firme “VI Concorso Internazionale “La Triade” presente una grafica “Gelosia Materna” con riconoscimento dal Presidente Sandro Pertini e il Sindaco di Milano on. Aldo Aniasi.
1988 Personale presso lo Studio D’Arte Mattonato a Tarquinia Roma.
1997 Biennale di Firenze “Arte Figurative e Scultura” all’Istituto degli Innocenti.
2014 Collettiva “Incontri d’arte, viaggio attorno al piccolo quadro” al Foyer del Teatro Garibaldi.
2016 Galleria Farini Bologna "Arte a Palazzo" XV Collettiva internazionale di pittura , con il Prof. Vittorio Sgarbi.
2017 "Premio Internazionale Mediolanum Art Gallery " curatore lo storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso, presidente Vittorio Sgarbi.
2017 Grandi Mostre “Lo stato dell’Arte ai tempi della 57° Biennale di Venezia” sede Padiglione Armeni Palazzo Zenobio, curatore lo storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso.
2017 Premio Internazionale di Arte Contemporanea “Livius Noster” presso Orto Botanico Padova.
2018 " Arte Italiana " presso "Galleri Bellman" Stoccolma (Svezia) a cura dello storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso, curatrice Nadine Nicolai.
2018 " International Contemporary Art " Palazzo Farnese Ricci Oddi Piacenza curatore dello storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso organizzazione a cura dei critici d’arte Maria Palladino e Giada Tarantino.
2018 " Premio Internazionale Palermo " Teatro Biondo Palermo , con Philippe Daverio, Paolo Levi, Edoardo Sylos Labini, Sandro Serradifalco.
2018 "Arte e Cinema " Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica Palazzo Zenobio Venezia. Curatore Giorgio Gregorio Grasso.
2018 Piacenza Expo con “The Face” a cura di Giorgio Grasso.
2019 “ Arte e moda a Milano “ Galleria Arcadia Navigli Milano a cura di Giorgio Gregorio Grasso.
2019 “Premio Eccellenza Europea delle Arti “ Palazzo GOMIS Museo Europeo Arte Moderna Barcellona Spagna a cura di Sandro Serradifalco e Paolo Levi.
2019 “ Lo stato dell’arte al tempo della 58esima Biennale di Venezia” presso Palazzo Zenobio a cura del critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso con la direzione scientifica di Maria Palladino.
2019 “ Biennale Internazionale d’arte contemporanea “ Mantova Artexpo” presso Museo Diocesano Francesco Gonzaga con Philippe Daverio. Paolo Levi, Marco Rebuzzi, Sandro Serradifalco e Vittorio Sgarbi.
2019 " Lo stato dell’arte ai tempi della 58° Biennale di Venezia" Padiglione Contea di Modica a cura dello Storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso direzione Guido Cicero.
2022 International art prize Giotto. Attestato di merito alla Carriera. Critico d’arte Melinda Miceli