Enciclopedia d'Arte Italiana
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PIVA Gianni



«Se cerchiamo qualcosa,
anche quel qualcosa è in cerca di noi.»
Paulo Coelho, Aleph

Nel progressivo consolidamento di una identità pittorica sempre più orientata verso ambiti rappresentativi di natura informale, memore di alcune esperienze creative europee piuttosto che nordamericane, aventi origine – con Jean Fautrier – intorno ai primi anni Quaranta dello scorso secolo, Gianni Piva raggiunge in questo particolare frangente una dimensione complessiva del suo lavoro senz’altro rilevante, ovunque caratterizzata da singolari accentuazioni stilistiche e ricercati sostrati simbolici, nei quali, peraltro, al solito è dato di riconoscere la consueta disposizione dell’autore verso le verità più nascoste e intime. Un simile indirizzo di scavo esistenziale risalta, ora, per merito di suggestive quanto sorprendenti connessioni, che determinano l’aggiunta di taluni elementi narrativi invero peculiari – varietà di tessuti poveri assorti al ruolo di soggetto espressivo significante – nel tradizionale ordito materico. Era stato, naturalmente, Burri, per primo, a guardare all’aspetto evocativo di supporti minimali che potessero accrescere l’intonazione e la temperatura della pittura; Piva, da un altro versante, torna ad avvertire la necessità di contributi emblematici dal punto di vista ottico, sebbene visceralmente distanti dall’algido meccanicismo insito in alcune rinomate estroflessioni.
Quanto di più toccante appartenga alla sfera emozionale dell’uomo collima, così, nella densità fisica del colore rappreso (Lacerazioni, Lacrime d’amore, Vita), travolgente, d’altra parte, come sangue ansimante nelle vene, fra le ondulazioni, i rilievi, gli spessori dati da pezze di stoffa assemblate come una curiosa epidermide, pelle, ultima, di un gesto pittorico essenziale – in considerazione della sua stessa sostanza – e allo stesso tempo ricco di indizi trasfigurati: fremiti, sussulti, idilli (Teneri abbracci) affidati alla memoria del dipinto e alla sensibilità di chi avrà agio, poi, di percepirli.
Piva, di fatto, continua indomito a cercarsi dentro e a indagare. La natura rimane lo specchio della sua anima nonché riferimento inesauribile e immutabile: siano Formazioni rocciose oppure il Delta di un fiume, Profondità oceaniche o Neve al sole, qualunque immagine «costruita» deve essere correttamente intesa come esito estremo di una metamorfosi espressiva nella quale l’autore ha deciso di aggiungere quella parte di sé romantica, sognatrice, talvolta persino visionaria (Angolo di paradiso, Profondità terrestri, Creazione), che è nervo scoperto del suo solido temperamento d’artista. Da qui, il piglio, vibrante, di una pittura densa di sussulti materici pensati come acuti usciti dalle fauci del colore, a testimonianza di stravolgimenti interni (Impulso vitale) che tanto somigliano a eventi naturali improvvisi (le varie versioni di Colata lavica).
Altri accadimenti insistono nell’intrigante caleidoscopio di Piva: narrano di liquidi stupori (Formazione corallina), argentine palpitazioni (Rocce al tramonto), coinvolgimenti emotivi, in quell’inverno dell’anima che indovini raffigurato in Glaciazione o nella mirabile percezione che egli ha saputo rendere di una Foresta innevata punteggiata di ghirigori simili a cicatrici: una sorta di specchio immaginifico nel quale molti ravviseranno analoghi segni altrettanto indelebili.
Non stupisce, allora, in questo decisivo ciclo di Piva, la presenza di tre eccellenze che emergono, per qualità e importanza, con palese limpidezza: Crocifissione e le due varianti di Sacra Sindone.
Un pittore, qualunque pittore, che avesse portato a compimento simili lavori, meriterebbe stima incondizionata. Piva, anche per questo, è degno del più ampio consenso, che vale, soprattutto, per come egli abbia scelto di proseguire su questa impervia ma certo fascinosa strada.
"Quel qualcosa in cerca di noi"
Giovanni Faccenda
Firenze, gennaio 2013.


QUOTAZIONI *
*Quotazioni riferite da Galleria Energenesy Venezia
cm100x100 € 3.000

Sito web: www.giannipiva.com


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Vita cm180x100
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Rifugio d`Amore cm 175x175
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Genesi cm 180x180
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Glaciazione cm 50x50
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Come neve al sole cm 100x70
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Continente asiatico cm 200x120
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Colata lavica cm 90x90
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Epidermide cm 100x70
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Combustione cm 100x70
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Timeline cm 200x200
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Crocifissione cm 160x160

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