Enciclopedia d'Arte Italiana
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CORTEMIGLIA Clelia



Clelia Cortemiglia vive e lavora a Milano con Studio in Via Perugino 24, tel. 02 5463201.
Ha compiuto gli studi classici. Con Giangiacomo Dal Forno ha appreso tutte le tecniche della pittura, dell’affresco alla vetrata.
Suo Maestro, oltre che grande amico, è stato Lucio Fontana. Con lui il discorso d’arte era continuo: dal figurativo ad una visione che era solo di pensiero……

“Neoplastico. Questo il retaggio cui s’è tentati di attribuire le pitture ultime di Clelia Cortemiglia.
Neoplastico, ovvero una sorta di mitologia della forma, un trascendersi del motif geometrico sino a probabili umori metafisici.
Taluni elementi ne sono indicatori. La centralità del cerchio, la diade bianco/oro...... come se la mano del pittore antico d’icone si ripensasse sul sogno suprematista.
Di quelle ascendenze certo Clelia è consapevole. Tuttavia, stante la centralità dell’idea stessa di luce, essa è per l’artista ragione di un processo pittorico concreto, che non trascende il dato di sensiblerie e invece essa sensibilità provoca, in un nitido e distillato – ma concreto – pascolo dell’occhio sulla tela.
Il bianco/colore e il nero/colore si stendono come per grumosità stilizzate, tramate da una grafia scrutinata e risentita dal gesto che traccia, come momento fondante dell’individuo pittorico.
Luce è, ma luce fisica, che incide su questa superficie irritata di grazia, e da essa rimonta allo splendore distante dell’oro, asserzione fisica, anch’esso, prima che suggestione simbolica e di cultura.
Qualità straordinaria di queste pitture è, tuttavia, mantenere l’innesco sensibile entro un assoluto pudore, alla soglia di un’ostensione che subito par ritrarsi e involgere lo sguardo verso una dimensione introversa, silenziosa, dalle cadenze nette quanto lievi d’affetti.
Un tempo si diceva d’una “astrazione mediterranea” che era congeneità al classico, ma alitante temperature emotive che il rigorismo nordico non conosceva. Era ed è l’astrazione dei colori lucenti di Veronesi e delle lune liciniane, dei candori confidenti dei rilievi di Melotti e delle voglie di’infinito di Fontana.
A questa genealogia Clelia s’iscrive d’ufficio, in forza d’una pittura tra le più intense e insieme meditate che la ricerca d’oggi sappia offrire.”
Flaminio Gualdoni

SEGRETERIA DI STATO
Dal Vaticano, 14 dicembre 2009
Gentile Signora,
è qui pervenuto, per il cortese tramite di S.E. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, un Suo quadro dal titolo “Spazio luce” (in acrilico e oro in foglia del 1999), che Ella ha gentilmente donato al Santo Padre Benedetto XVI perché sia desinato alla Collezione d’Arte contemporanea dei Musei Vaticani.
Il Sommo Pontefice mi incarica di farLe giungere le espressioni della Sua riconoscenza per il cortese dono, Che ha apprezzato, e per i sentimenti di filiale venerazione che l’hanno accompagnato e, mentre formula voti di proficua attività artistica ispirata ai perenni valori del Vangelo, invoca, per intercessione della Vergine Maria, ogni grazia e consolazione celeste e imparte di cuore a Lei e alle persone care una speciale Benedizione Apostolica, pegno della grazia e della pace recata agli uomini dal Signore Gesù nel Suo Natale.
Con sensi di profonda stima
Fernando Filoni
Sostituto


QUOTAZIONI *
* Quotazioni riferite dall’Artista
Da € 2.000 a € 10.000 a seconda della tecnica e della dimensione.

Otto Sguardi d`Autore 2012

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