Enciclopedia d'Arte Italiana
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CARRÀ Carlo



Carlo Carrà (Quargnento, 11 febbraio 1881 – Milano, 13 aprile 1966). Ha aderito al futurismo e poi alla corrente metafisica. Nel 1900, si reca a Parigi durante l’Esposizione Universale, per eseguire le decorazioni di alcuni padiglioni. In visita al Louvre, si entusiasma per alcuni pittori quali Delacroix, Gèricault, Manet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Monet e Gauguin. A Londra, si appassiona per le opere di John Constable e William Turner. Comincia ad interessarsi di politica, intrattenendo rapporti con gruppi anarchici che interrompe però ben presto. Solo nel 1906 entra all’Accademia di Brera, come allievo di Cesare Tallone. Qui incontra Umberto Boccioni. Con Boccioni, Marinetti e Russolo, redige un manifesto nel 1909, con l’obiettivo di esortare i giovani artisti ad adottare un nuovo linguaggio espressivo. Nasce così il Futurismo, a cui aderiscono subito Gino Severini e Giacomo Balla. Concepisce i suoi quadri come immagini dinamiche non soltanto limitate a dare la sensazione di movimento ma, attraverso il colore, ad eliminare la legge fissa di gravità dei corpi. A partire dal 1915 comincia a sentire l’esigenza di abbandonare i temi della velocità e del dinamismo, cercando un contatto più strutturato con il reale. A Ferrara nel 1917, conosce Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis con i quali definisce i principi teorici della Metafisica. Dopo alcune opere in stile dechirichiano, raggiunge ben presto una propria individualità artistica. Nel 1922, una nuova svolta nel suo percorso artistico, che lo porta ad abbandonare anche la metafisica, spinto dal desiderio di "essere soltanto se stesso".

QUOTAZIONI *
“Rio a Venezia”, 1947 olio su tela cm 40 x 55 - Prato, Farsettiarte 27/05/06 €84.700
“Madre e figlia”, 1939 olio su tela cm 71 x 91 - Milano, Sotheby’s 21/11/06 €353.250
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A titolo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.



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