RICCO Tiziana
Nasce a Brindisi nel 1960, dove vive e svolge la sua attività artistica. Il suo interesse per la pittura si manifesta precocemente; dopo un’iniziale attività da autodidatta, perfeziona la formazione e consolida le conoscenze tecnico-pittoriche presso gli studi di maestri titolati, maturando una personale e riconoscibile cifra stilistica.
Dal 1990 al 1997, medita sulle potenzialità del linguaggio surreale, successivamente orienta le sue indagini guardando alle esperienze pittoriche neo-figurative.
Nel corso del primo decennio del Nuovo Millennio, si dedica alla realizzazione di raffinati e suggestivi paesaggi; la serie incontra il favore del pubblico, dei collezionisti e degli addetti ai lavori. Avvia una ricerca sulle potenzialità cromatiche-espressioniste e, nel 2007, approda ad un linguaggio astratto-informale; tale riflessione si traduce in lavori di impronta materica con impiego di sabbia, gesso, stucco e paste già preparate. La produzione pittorica, diretta e permeata di lirismo, in perenne mutazione e sempre attenta al suo tempo, è, per l’artista, uno strumento di auto-conoscenza e di analisi. I suoi quadri, varcano i confini regionali e trovano spazio in varie rassegne nazionali e internazionali, vantando numerosi e prestigiosi premi.
Alcuni lavori sono parte delle collezioni permanenti di gallerie, musei e pinacoteche italiane e non.
Il linguaggio espressivo di Tiziana Ricco secondo me non è ascrivibile ad alcuna corrente artistica perché la sua arte è il risultato della sua autentica necessità interiore. Ciò che lei realizza scaturisce da una sensibilità acuta e da una raffinata cultura che si fondono in un atto di creazione intimamente personale. La materia sulle sue tele si compone in visioni interiori straordinarie, luoghi del pensiero e della memoria che dialogano in silenzio con lo spettatore. Chi sa guardare oltre la superficie, infatti, non si limita ad osservare, ma vive un’esperienza di profonda immersione nell’anima dell’artista. Ogni quadro è un viaggio unico, un invito a riscoprire quella dimensione contemplativa che, pur nella sua apparente semplicità, rivela un’infinita complessità emotiva e intellettuale il cui risultato appartiene al regno della bellezza.
Alberto Moioli
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