Enciclopedia d'Arte Italiana
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PASCALI Pino



Pino Pascali (Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968). Nel 1956 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia delle Belle Arti e frequenta le lezioni di Toti Scialoja. Studia Pollock, Gorky, De Kooning, i padri dell’espressionismo astratto americano. Affascinato dall’uso di materiali inconsueti come il bitume, le latte, il cuoio, il metallo, sperimenta le mescolanze del petrolio e polveri varie, dipingendo su lastre di lamiera di zinco e legno. Alcuni quadri su legno hanno per soggetto le navi, tema ricorrente nelle sue opere. Nel 1965 realizza la sua prima mostra personale a Roma. In soli tre anni ottiene un notevole riscontro da parte della critica e viene notato da influenti galleristi italiani ed internazionali. Proprio all’apice della sua carriera, mentre alcune sue opere sono in mostra alla Biennale di Venezia, muore in un incidente stradale con la sua motocicletta. Le invenzioni scultoree poveriste, basate su assemblaggi di materiali di recupero, insieme ad un’ironia giocosa di derivazione pop ed a uno sperimentalismo neodada, hanno rappresentato una costante della sua breve e vitalissima parabola artistica. Artista eclettico, scultore e scenografo. Nelle sue opere riunisce le radici della cultura mediterranea con la dimensione ludica dell’arte. Al ciclo dei “Frammenti di donna”, pezzi anatomici femminili realizzati con tele sagomate e centinate segue quello dissacrante delle “Armi”, sculture-giocattolo in legno e tela che riproducono fedelmente cannoni, mitragliatrici, bombe. Dal 1966 la natura diviene la principale ispiratrice dei suoi lavori: dal ciclo degli “Animali” alle diverse versioni del “Mare”, simulato con tela bianca su centine di legno e bacinelle d’acqua. È ritenuto uno dei più importanti esponenti dell’arte povera, insieme a Jannis Kounellis e Mario Merz. Oltre che alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e al MACRO di Roma, le sue opere sono state esposte a Parigi al Centre Georges Pompidou, a Vienna al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig ed a Osaka al Museum of Modern Art.

QUOTAZIONI *
“Forma nel paesaggio”, 1945 olio su compensato cm 31 x 107,2 - Prato, Farsettiarte 01/12/06 €14.030
“Simultaneità ritmica”, 1955 olio su tela cm 80 x 65 - Milano, Finarte 22/02/07 €43.400
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A tipo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.



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Ponte levatoio - 1968

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